Santa Rosalia: la devozione


 

Viva Palermo e S. Rosalia!

"Viva Palermo e S. Rusulia", gridato a squarciagola, è l'invocazione di giubilo che sintetizza nei palermitani il legame forte tra la Città e la "Santuzza", il vezzeggiativo con cui essi si rivolgono alla loro Santa Patrona.

Nel discorso rivolto alla città a Piazza Marina, durante la Processione delle Reliquie della Santa, in occasione del 380° Festino il Cardinale Pappalardo disse: "S. Rosalia vive nel cuore di palermitani autentici: è una concittadina onorata e festeggiata perché riconosciuta Vergine Santa della Chiesa Cattolica. Per questo le spetta l'omaggio dei suoi abitanti ed il rinnovato impegno di un culto che sia anche imitazione del suo esempio e della sua virtù".

Si! Santa Rosalia è amata ed onorata dai palermitani soprattutto per la sue virtù, per la sua santità. Rosalia è soprattutto la Santa dei poveri e degli ultimi della città, la Santa che sentono propria perché ha scelto una vita grama abbandonando le ricchezze e gli agi della sua condizione nobiliare. Sentimenti che ritroviamo plasticamente ripresi nelle raffigurazioni popolari della Santa, quasi sempre ritratta con il serto di rose e gigli, icona del suo amore per il Signore e della sua purezza, in atteggiamento di estatica preghiera contemplativa, con lo sguardo intenso rivolto al crocifisso, circondata dagli elementi che richiamano alla sua scelta eremita: il bastone, la conchiglia e teschio poggiato sul Vangelo e con indosso l'umile saio francescano, anziché i più ricchi vestimenti di monaca basiliana, quale dovette essere secondo il Cascini che ne scrisse la storia ufficiale, ne tanto meno in abiti sfarzosi che richiamino le sue origini nobiliari.

Un ruolo significativo nella diffusione del culto e della devozioni lo ebbe il poeta dialettale Pietro Fudduni, di professione pirriaturi, lavoratore della pietra, che abitava nel quartiere Capo ed a cui il Senato Palermitano chiese di tradurre nella lingua del popolo la "historia" di Santa Rosalia.

Ca nni scanza di morti ria! Viva Santa Rusulia!

Santa Rosalia è il baluardo di speranza a cui i palermitani si rivolgono nei momenti di difficoltà della vita, invocata perché li liberi dalle tante pesti che ancor oggi affliggono la città, tra queste la mancanza endemica di lavoro e soprattutto il cancro della mafia.

O gran santa Rusulia

Preja a Cristu e a Maria,

Pi natri piccatuti;

Misericordia Signuri;

Pi li me peccati, Misericordia e pietati,

Prijati Patreternu

Ci nni libira di lu 'nfernu;

Prijati o vostru spusu,

Ca Palermu è tuttu cunfusu;

P' 'a vostra verginitati

Libbirati sta citati.

Viva Santa Rusulia

(preghiera dalla tradizione popolare cantata)

Il culto e la devozione a Santa Rosalia, che si diffuse già subito dopo la sua morte, come raccontiamo nella pagina dedicata alla vita della Santa, ha dimensioni personali ma anche comunitarie, anche piccole come quella di un vicolo o di un baglio. Queste, ancora qualche anno fa, si riunivano intorno alla edicola votiva in cui era custodita l'immagine venerata, per celebrare alla Santuzza il suo "Triunfu", nella gloria degli angeli e dei santi, cantato degli "orbi, di cui diamo notizia in questa sezione del sito.

Due luoghi sono rimasti segno di questa antica devozione: il piano del Monte di Pietà ed il Vicolo Brugnò. L'edicola votiva del Monte di pietà è la prima dedicata alla Santa, nel 1624 anno in cui sono state rinvenute le sue reliquie sul Monte Pellegrino, nelle immediate vicinanze della ubicazione della casa del cacciatore cui S. Rosalia apparse in sogno per sollecitare il portare in processione le sue reliquie perché Palermo fosse salvata dalla peste. Scena questa che nei giorni del festino spesso viene riprodotta con un grande plastico oltre che addobbare sfarzosamente l'edicola votiva. Il vicolo Brugnò, uno stretto squarcio lungo il Cassaro Alto, di fronte la Cattedrale, è spazio e tempo del vissuto di una comunità totalmente devota a Santa Rosalia da dedicarli una altare nella propria casa e da trasformare il vicolo come meta di pellegrinaggio alla Santa nei giorni del Festino.

Ogni passu ed ogni via!-  Viva Santa Rusulia!

La devozione a Santa Rosalia ha due momenti topici nell'arco dell'anno:

  • Il Festino, che si celebra dal 10 al 15 luglio per fare memoria del ritrovamento delle reliquie sul Monte Pellegrino.

  • La festa del 4 settembre nel Santuario del Monte Pellegrino per celebrare il "die natalis" giorno della morte di S. Rosalia.

A questi due eventi abbiamo dedicato in questa sezione due pagine che vi consigliamo di consultare per avere un quadro più compiuto del culto e della devozione dei palermitani a S. Rosalia.

Il menù di Santa Rusulia!

La devozione a Santa Rosalia viene celebrata anche a tavola con pietanze e dolci che definiscono quello che a ragione si può chiamare il "menù di S. Rosalia" e che oggi diversi ristoratori propongono nelle giornate del festino. Vi indichiamo di seguito un menù tipico di prelibatezze della tradizione della cucina palermitana

  • Feddi a parmiciana (parmigiana di melenzane)

  • "Babbaluci agghiu e pitrusinu" e "ballauci cu sucu" ( lumache bollite condite con aglio, prezzemolo e tanto pepe, o con il sugo di pomodoro)

  • Muluni russu (anguria rossa)

  • Miennuli (mandorle fresche)

  • pesca e vino (fette di pesca macerate nel vino)

  • Scursunera (granita di gelsomino)

  • gelato i campagna (torrone di zucchero, mandorle, pistacchie frutta candita)

  • calia e simenza (ceci e semi di zucca secchi)

"E chi semu muti? Viva, viva Santa Rusulia".