Festino del 1701 - Carro trionfale progettato da Paolo Amato

Tratta da "La Rosa dell'ercta 1196 - 1991", Edizioni Dorica,  fig. 115

 

Festino del 1701 - Macchina dei fuochi artificiali

   inv. Paolo Amato - acquaforte
figura tratta da "La Sicilia e i fuochi di gioja" Edizioni Comune di Palermo

 

Festino del 1704 - Macchina dei fuochi artificiali

   inv. Paolo Amato - acquaforte
figura tratta da "La Sicilia e i fuochi di gioja" Edizioni Comune di Palermo

 

Festino del 1706 - Processione con Santa Rosalia. Tela di Anonimo palermitano

Collezione: Fundacion Casa de Alba di Madrid, esposta nel Palacio de las Duenas di Siviglia (Spagna)
Tratta dalla mostra "Rosalia eris in peste patrona", allestita nel Palazzo dei Normanni (4 sett. 2018 - 5 mag. 2019)

Festino del 1707 - carro di Santa Rosalia. Litografia di G. Minneci

In: Vitale Pietro, Il tempio della pace dedicato alle glorie di S. Rosalia vergine palermitana arbitra della pace cattolica per la solennità dell'anno MDCCVII, Palermo 1707
Tratta da: R. Santoro, Il carro del Festino, storia dei carri di Santa Rosalia, Palermo 1984, pag. 37

Festino del 1707 - Macchina dei fuochi artificiali

   inv. Paolo Amato - acquaforte di Vincenzo Bongiovanni
figura tratta da "La Sicilia e i fuochi di gioja" Edizioni Comune di Palermo

 

Festino del 1721 - Macchina dei fuochi artificiali

 acquaforte
figura tratta da "La Sicilia e i fuochi di gioja" Edizioni Comune di Palermo

 

Festino del 1722 - carro di Santa Rosalia. Incisione di autore sconosciuto

Collezioni Iermano & Tirenna, Genova.
Tratta da: http://www.wannenesgroup.com/l (genn. 2016)

Festino del 1725 - carro di S. Rosalia. Acquaforte, incisione di Francesco Cichè, disegno di Andrea Palma

In: Michele del Giudice, Il Corteggio degli angeli che applaude alla gloria di S. Rosalia…., Palermo 1725
Tratta da: M. C. Ruggieri Tricoli, I Giochi di Issione, Palermo 1985, pag. 55.

Festino del 1761 - Cattedrale via Bonello. Penna e inchiostro nero, grigio lavaggio e acquerello su tracce di grafite di Louis-Jean Desprez.

Collezione: The Metropolitan Museum of Art. - Disegni e Stampe (63171)
Tratta da: https://archive.org/ (febbr. 2015).

Festino del 1772 - carro di S. Rosalia. Incisione di Rosario di Fazio

Tratto da: https://www.the-saleroom.com/ (14.06.2018)

Festino del 1776 - carro di S. Rosalia a Porta Felice. Acquaforte di Louis Jean Desprez

In: Houel Jean, Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malta et de Lipari. Pubblicato in 4 volumi tra il 1782 e il 1787.
Tratto da: Santoro Rodo, Il carro del Festino, storia dei carri di Santa Rosalia, Palermo 1984, pag. 45.

1778 Carro trionfale per Santa Rosalia - . Aquarello di Luigi Ducros

In: Album Voyage en Italie, en Sicile et à Malte 1778... peintre Vaudois Louis Duc ros
Collezione Rijksmuseum (Amsterdam)
Tratto da: Fagiolo Marcello (a cura di), Le capitali della festa - 1, Italia Settentrionale , Roma 2007, pag. 48

Festino del 1778 - carro trionfale di S. Rosalia, quartiere Militare San Giacomo

gessetto nero, acquerello, penna di Louis Ducros.
Collezione: Rijksmuseum, Amsterdam (inv. RP-T-00-494-57)
In: L. Ducros, Voyage en Italie, en Sicile et à Malte - 1778
Tratto da: https://www.rijksmuseum.nl/ (febbr. 2015)

Festino del 1778 - carro di S. Rosalia in Cattedrale. Acquerello, inchiostro nero e grafite su carta, autore sconosciuto

Collez.: Harvard Art Museum (n° 2009.74)
Tratto da:https://www.lempertz.com/ (24/04/2018).

La cronaca degli eventi del Festino del  1781 scritta dal Marchese di Villabianca, famoso diarista

Il testo è contenuto nel Diario Palermitano, conservato presso la Biblioteca Comunale di Palermo

11 luglio 1781

Vi fu la flotta dei musici che, facendo festa per strada con le loro continuate sinfonie, si portarono dalla madre chiesa olim del Gesù a farvi ivi la S.ta Comunione. Siccome pure l’istesso ossequio di portarsi al Duomo, per la sacra devozione in onore della Santa Patrona, venne prestato dalle tre compagnie dei Nobili dei Bianchi, della Città e della Pace. Il dopo pranzo non ci fu festa alcuna, che al Senato affatto restò sospesa e trasferita al 13 luglio causa delle pioggie cadutevi l’antecedente giorno dello martedì, onde pieno di fanghi divenne il Cassero ed i fuochi di palazzo si bagnarono. Posto ciò, tanto toccò al giorno appresso farsi la continuazione della festa.

13 luglio 1781

Vi fu trionfo della celebrazione del Carro che, alle ore n22, salì per il Cassero tirato da 56 mule preceduto dalla Cavalleria Senatoria ed Ufficialità servile. Festeggiata, indi, restò la sera dello sparo dei fuochi artificiali del Reale Palazzo, seguito alle ore 2 e 10 minuti.
14 luglio 1781
Corsa di Berberi il dopo pranzo. E la sera, colle illuminazioni generali per la città, celebrati vennero i Sacri Vespri nella Chiesa del Gesù dell’estinta Società.

15 luglio 1781

Cappella Reale la mattina alla novella suddetta Madre Chiesa. Dopo la quale, alle ore 12, la cassa argentea delle sacre reliquie di Santa Rosali fu trasferita nella chiesa della Badia Nuova, portatavi privatamente dal Capitolo e Clero, tamburi e soldati del Senato, e poi la sera portata in processione per la città, al solito, preceduta dalle pie unioni solite intervenire con le loro piccole bare e le meravigliose machine portatili piramidali.

16 luglio 1781

Corsa dei cavalli ginetti e barbaiuoli pel Cassero, fatta tre volte come il giono 14 e la sera festeggiata, videsi dalla scesa il Carro Trionfale illuminato che, verso le ore cinque passate della sera, a causa degli accidenti, che per ultimo vengo a riferire, andò a far posa alla cantonera della Vicaria del Cassero.

17 luglio 1781

Carro Trionfale la seconda volta passeggiato pel Cassero e la sera li gran fuochi artificiali nella Marina di Porta Felice. Alle deliziose illuminazioni di questo luogo, che in verità sono sorprendenti, si aggiunsero tutte le novelle di tutta la scala senatoria della montagna di Monte Pellegrino frammischiate, anche, di razzi di fuoco, che diedero particolare piacere al popolo.
La cassa, in quest'anno 1781, passò pel quartiere di Piedigrotta sotto la casa di me Marchese di Villabianca. In questa festa vi fu di nuovo la illuminazione del Monte Pellegrino, come fu accennata di sopra e I'acqua delle fonti perenni del Carro sebbene questo grato spettacolo d'acqua fu eseguito altre volte nelle festività degli anni 1722 e 1729.
Il Carro, poi, diede molto da fare e dire con le sue disgrazie. Dopo la primiera sua salita pel Cassero del dì 13 luglio la mattina del lunedì 16 luglio nell'atto di istradarsi alla punta superiore del Cassero per scendervi la sera illuminato a ceri, vi si slogo la ruota di dietro del suo grande asse, ed ebbe a precipitare sul muro del Seminario de' Chierici. Ciò nonostante, la potenza del Senato Palermitano e l'arte dei suoi artigiani, coll'aiuto di centinaia di marinai che vi adopravano più e più argani vi fecero fare il miracolo di farlo risorgere dalle sue conquassazioni e seguire a compiere poi, pel dì martedì 17, la sua festiva funzione di salire ben saldo altra volta pel Cassero. Notisi, però, che nello scendere da esso fatto la sera del dì martedì 17, vi fu la inclemenza di non avervi potuto reggere a tirarlo le 34 mule che per economia di spesa vi si attaccarono, motivo per cui fu d'uopo attaccarvi altre l6 mule, colle quali fece la sua mossa, sebbene potè godersi non prima delle ore 5 della sera e la festa in conseguenza vi rimase in parte guastata. Il difetto ch'ebbe questo carro fu d'essere stato troppo alto e macchinoso»

Festino del 1784 - carro di S. Rosalia a Porta Felice. Penna e inchiostro grigio, acquerello. Disegno di Paolo Amato, incisione di Francesco Cichè.

Collezione Nationalmuseum, Stoccolma n. N.NMH 51/1874: 18
Tratto da: http://collection.nationalmuseum.se/ (lugl. 2017)

Festino del 1788 - Macchina dei fuochi artificiali in allestimento alla Marina – Acquarello Vaudois Louis Ducros

Collezione Rijksmuseum (Amsterdam)
In: Album Voyage en Italie, en Sicile et à Malte 1778…
Tratto da: Fagiolo Marcello (a cura di), Le capitali della festa - 1, Italia Settentrionale, Roma 2007, p. 48.

la cronaca del festino del 1796 secondo J. Hager, tratta da "Le antiche feste di S. Rosalia" di Maria Pitré

Oltre alle feste annuali delle diverse chiese della Capitale e dei paesi vicini (feste che somigliano alle nostre sagre), nella ricorrenza delle quali si formano piccole fiere con botteghe e mercerie, e le più belle donne di Palermo sfoggiano delle loro migliori vesti, ha luogo ogni anno, nei primi di Luglio, una festa, che Brydone nel suo Tour througb Sicily and Malta ha descritto in modo attraente.

Ma siccome pochi viaggiatori si trovano a Palermo in questa stagione calda, la festa non è conosciuta quanto merita.

Un carro trionfale a tre piani si costruisce dinnanzi Porta Felice. Tutta una orchestra, in basso, sta attorno alla statua di Santa Rosalia in grandezza naturale.

Il primo giorno, l'11 luglio, il carro, dopo mezzo giorno salisce per la strada principale dal palazzo del Vicerè alla Marina. Da venti a trenta cavalli con un certo numero di postiglioni tirano quest'alto e maestoso edificio, che raggiunge iI terzo piano delle case e che è ornato nel modo più pomposo come un magnifico altare di chiesa con i suoi lampadari d'argento, vasi e fiori. Ad ogni venti passi si ferma un momento, e allora l'orchestra si fa gradevolmente sentire dando agli spettatori agio di contemplarlo a tutto loro piacere. Il pomeriggio scorre prima che il carro giunga alla sua meta.

Finito il corteo, la sera si gode una splendida illuminazione. Il Cassaro, diritto, della lunghezza di un miglio italiano dalla porta settentrionale di Palermo alla meridionale, è illuminato da un gran numero di piramidi ai due lati, e forma ad ogni estremità una stupenda veduta.

Dopo la illuminazione della strada principale e della grande fontana del Municipio, che sembra come un grazioso giardino che si può girare intorno, viene illuminato il lato destro della passeggiata sul mare, da un punto all'altro. Per questa illuminazione notturna, che è di un effetto pieno d'illusione, presentando ogni cosa molto più grande del reale, la Marina, per sè stessa abbastanza lunga, apparisce tre volte più lunga e larga di quello che è, guardata di giorno. E’ come se si avesse innanzi agli occhi un brillante castello di fate di grandezza immensa, secondo le descrizioni che ne fanno i romanzi. La splendida luce delle innumerevoli lampade, delle quali neppur una se ne spegne; I'ampio ed aperto spazio in riva al mare, che permette agli spettatori di vedere quanto più lontano si possa; la immensa folla del popolo lietamente accorso da tutta la Sicilia per godere di questa festa; la musica che suona dappertutto e per la quale è uno speciale edificio in pietra; un gran fuoco d'artificio sulla sponda, iI quale bruciato in un istante si riflette sullo specchio dell'acqua; il giardino pubblico attiguo, ugualmente illuminato con le sue fontane, le sue statue, .le sue piramidi; una forte cannonata, tanto a terra quanto sulle navi; innumerevoli ruzzi in forma di granate e bombe, che nello spazio profondamente oscuro volano sulle onde, e che danno la illusione come di una accanita battaglia tra le navi ancorate qua e là: tutto forma uno spettacolo, degno di stare allato dei principali spettacoli di Europa.

Nel quinto ed ultimo giorno di questo annuale festino, una processione percorre la città tutta. Ogni parrocchia, ogni ordine religioso conduce in giro una macchina col proprio santo protettore: qualcuna così alta da raggiungere il terzo piano delle case, trasportata da 10 e più persone. Le ossa di Santa Rosalia, protettrice di Palermo, sono in ultimo portate in un'urna d'argento ermeticamente chiusa.

Il Senato della città, i vari decasteri   l’accompagnano, e la sera la festa finisce con nuove illuminazioni e nuovi fuochi d'artificio.

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Pagina realizzata con la preziosa collaborazione di Franco Calamia ed Emilio Mulinelli