ll Monte Pellegrino dichiarato da Goethe "il più bel promontorio del mondo", è un massiccio montuoso di rocce carbonatiche con prevalenza di calcari, alto 606 metri s.l.m, caratterizzato da una orografia estremamente movimentata, ricca di pianori praticabili, e fianchi ripidi ricchi di fenomeni di carsismo e con ben 134 grotte di origine marina e/o carsica. Sembra sorgere o quasi adagiarsi sul mare. Il suo nome richiama S. Pellegrino, martire durante la persecuzione di Valeriano.
Il "pellegrinaggio- itinerario di visita" che vi proponiamo ha due valenze o "chiavi di lettura" da vivere che si integrano e si sovrappongono: quella naturalistica alla scoperta della biodiversità che fa del Monte Pellegrino un "unicum topologico" oggetto di studi e ricerca, e quella spiritualistico - religiosa dovuta oggi alla devozione a Santa Rosalia.
La Riserva Naturale Orientata del Monte Pellegrino
L'intero massiccio del Monte Pellegrino (zona A di Riserva) e la Real Tenuta della Favorita (zona B o di pre-Riserva), ad esclusione delle infrastrutture sportive, fa parte della Riserva naturale orientata, situata nel territorio del comune di Palermo che si estende per 1.050 ha.
La Riserva è stata istituita con Decreto dell'Assessore Regionale al Territorio n.610/44 dell'ottobre 1995, ed affidata in gestione alla Associazione Rangers d'Italia, nella sua veste attuale. L'area è inserita nel sito di interesse comunitario ITA020014.
La Scala Vecchia
Il percorso che indichiamo in questa pagina di seguire è quello tracciato dalla cosiddetta scala vecchia che dalle falde del Monte conduce al Santuario di Santa Rosalia e che i Palermitani, in pellegrinaggio, cosiddetto "l'acchianata", risalgono nella notte tra il 3 ed il 4 settembre per andare a pregare la Santa la dove visse l'ultima parte della sua vita e morì. Lungo il percorso, volendo dar modo al Pellegrino di sostare in preghiera, sono state erette delle Cappelle Votive dedicata a S. Rosalia.
Oltre alla La Scala vecchia ci sono altri sentieri che consentono di scalare il Monte Pellegrino per i quali suggeriamo di accertarsi che siano effettivamente praticabili e farsi guidare ed accompagnare da esperte Guide ed Accompagnatori
- Il Sentiero della Valle del Porco: sul versante ovest, è un ripido sentiero (molto probabilmente percorso da Santa Rosalia) lungo circa 1,5 km, a cui si accede dalle Scuderie Reali nel Parco della Favorita e che attraversato uno stretto vallone (Valle del Porco) costeggiato da rupi calcaree ricoperte da fitta vegetazione, conduce al Santuario di Santa Rosalia.
- Il Sentiero della Rufuliata: poco a nord della Valle del Porco, un sentiero agevole che si va comunque a ricongiungere al precedente.
- Il Sentiero per la Grotta Niscemi e per la Roccia dello Schiavo che costeggia la base del versante ovest, con accesso dalle Ex Scuderie Reali. la Grotta Niscemi che sorge sulle pendici del versante occidentale del Monte Pellegrino, racchiude testimonianze di arte rupestre del Paleolitico superiore, scoperte successivamente a quelle delle grotte dell'Addaura.
- La Scaletta della Perciata versante est a nord delle Grotte dell'Addaura. Percorribile con difficoltà, per il quale è consigliato l'uso di corde.
Lungo il percorso da noi indicato si incontrano diverse le specie botaniche tipiche del Monte Pellegrino, quali la palma nana, il cappero, il ficodindia ecc. e nella zona delle falde ampie aree di gariga, macchia mediterranea e residui lembi di lecceta. Il sottobosco ospita splendide orchidee, quali per esempio l'endemica Ophrys lanulata, specie prioritaria secondo la direttiva Habitat della Unione Europea (codice 1905).
Parte dell'area della Real Tenuta della Favorita è infine occupata da zone coltivate (agrumeti, orti, frutteti, campi agricoli sperimentali) e da zone rimboschite a conifere.
Tra i mammiferi presenti nel parco ci sono la volpe, la donnola, l'arvicola del Savi, il cinghiale, il coniglio selvatico. Nelle grotte è segnalata la presenza del pipistrello.La Riserva ospita oltre 40 specie di uccelli. Tra i rapaci, oltre al falco pellegrino, a cui il monte deve la sua denominazione, vi nidificano la poiana, il gheppio, il barbagianni, l'assiolo e la civetta; l'area è inoltre sulla rotta migratoria del falco pecchiaio
L'ascesa al Monte Pellegrino offre la bellezza di panorami e vedute paesaggistiche, diverse per condizioni di luce, nelle diverse ore della giorno e secondo le condizioni atmosferiche che non è esagerato definire "mozzafiato"
Il Belvedere
Il nostro "pellegrinaggio - itinerario di visita" sui passi di Rosalia sul Monte Pellegrino si conclude, percorrendo dalla Piazza del santuario la strada asfaltata realizzata nel 1924, sino ad arrivare al Belvedere davanti la grande statua di S, Rosalia che guarda il mare. Durante il percorso proponiamo alcune digressioni:
Il gorgo di Santa Rosalia
Il Gorgo di Santa Rosalia, è uno stagno artificiale, che si riempie quando piove. Vi si riproduce il rospo smeraldino siciliano, noto agli ecologi e ai limnologi del mondo intero per essere stato citato in uno degli articoli più famosi nella letteratura delle scienze ecologiche e di biologia evoluzionistica: “Homage to Santa Rosalia, or why are there so many kinds of animals?” e da "diversi piccoli crostacei d'acqua dolce per nutrirsi di fitoplancton o detrito organico e completare il loro ciclo prima del totale prosciugamento stagionale, con la produzione di uova capaci di conservarsi vitali nel fango dissecato" (da etnoportal-it).
Il labirinto
Il Labirinto, ideato e realizzato dal Stefano Baldi (con la collaborazione di Marina Modica) in un’area del Monte chiamata “La piana di mezzo”, riproduce, la tipologia l’Unicursale Cretese1.1, nel caso specifico a 11 spire o lame.
Per arrivarci occorre deviare a sinistra giunti al bivio tra la strada del Belvedere e quella che conduce a Mondello. Si prosegue per circa 250 metri fino ad arrivare una ampia curva (sulla destra c’è un cancello di servizio). Da qui si prosegue a piedi lungo la strada non asfaltata, denominata "Mountain-bike1". Percorsi 500 metri circa ci si immette in una stradina "Mountain-bike2", segnalata da un apposito cartello, percorrendola per 150 metri circa, fino ad incontrare sulla sinistra, uno stretto sentiero delimitato da pietre, che conduce al Labirinto.
La contraerea
Conclusa la visita del labirinto e ripresa la strada del Belvedere , poco prima di giungervi la si abbandona e si va per il monte fino ad arrivare ad un piccolo pianoro dove è ancora possibile vedere le piazzole circolari che ospitavano i pezzi da 76/40 della milizia quale contraerea a difesa della città dagli attacchi aerei delle forze alleate.
Piazza del Belvere e statua di S. Rosalia
La strada asfaltata che inizia adiacente alla pedonale "strada vecchia" si conclude in una grande piazza detta del Belvedere; il panorama che si offre alla vista è di grande bellezza e muove l'animo dello spettatore a tante e diverse emozioni la cui descrizione affidiamo alla foto panoramica sotto pubblicata:
Alla destra del belvedere percorsa una breve rampa si arriva ad una piazzola ricava tra le rocce dove su un altissimo piedistallo è stata posta la statua in bronzo di S. Rosalia realizzata da B. De Lisi jr.
Davanti a S. Rosalia, che da qui guarda e protegge il Mediterraneo, l'Italia e l'Europa, in atteggiamento di devota preghiera e comunque di ammirazione per la sua storia di vita coraggiosa nel perseguire le sue scelte, si conlude il nostro "pellegrinaggio - itinerario di visita" sui "passi di Rosalia sul Monte Pellegrino".
La Montagna Sacra
Il Monte è stato sempre considerato dai palermitani montagna sacra e luogo di culto, come attestano le tracce ritrovate di un altare punico dedicato a Tanit, dea della fertilità, e di un’edicola a lei dedicata, trasformata successivamente in chiesa cristiana, all’interno dell’attuale grotta di S.Rosalia. Risale al VII secolo l’iscrizione cristiana in greco, “Sii dunque glorificato o Dio”, che si può ancora leggere sulla scala rupestre della valle del Porco.
Forte quindi dovette essere il richiamo al Sacro Monte per la giovane eremita Rosalia che qui giunse provenendo dai monti della Quisquina, primo suo eremitaggio. Scelse quale luogo della sua dimora l’antica chiesa bizantina, costruita addosso una roccia, che come abbiamo sopra detto in epoca cartaginese era stata scalpellata in modo da farne una grande edicola dall’inconfondibile struttura di altare punico”.
Vuole la tradizione vulgata che sul Monte Pellegrino Rosalia occupasse il suo tempo nella lettura della parola di Dio, nella preghiera e nella contemplazione “alternandole con qualche lavoro manuale e con l’accoglienza caritatevole sia dei pastori che di tutti quelli che venivano dalla città per raccomandarsi alle sue preghiere ed essere da lei confortati. Qui morì 4 settembre del 1170.
La devozione a S. Rosalia si diffuse subito in città, fin dal suo arrivo sul Monte pellegrino, la scelta dell'eremitaggio e le sue radicate virtù cristiane non potevano non esser note in città mentre era ancora in vita. Già nel 1180, 10 anni dopo la morte di Rosalia, i Giurati della città fecero erigere una cappella sul Monte a lei dedicata a S. Rosalia, nei pressi dell’odierna grotta-santuario (Cfr. “Il Pitré” La Rosa e il Giglio di G.Di Giorgio p.11) e ancora esistono …materiali documentarii che attestano il culto di S. Rosalia a Palermo a partire dal 1205… (Cfr. P.Collura, op.cit. pp.57-64).
Prova molto significativa, a tal riguardo, è il documento riguardante la decisione del Senato di Palermo del 1474, durante il corso di una forte pestilenza precedente a quella famosa del ritrovamento delle ossa del 1624, che propone di… restaurare la chiesa, ormai diruta, di S.Rosalia sul Monte Pellegrino… (Cfr. P.Cannizzaro, Religionis Christianae Panormi libri sex, ms. Qq E 36 c.201, Bibl. Com.le Palermo). Si trattava, con tutta probabilità, del restauro della cappella risalente al 1180 di cui sopra.
A Palermo nel 1180, i Giurati della città fecero erigere una cappella sul Monte, dedicata a S. Rosalia, nei pressi dell’odierna grotta-santuario (Cfr. “Il Pitré”La Rosa e il Giglio di G.Di Giorgio p.11) e ancora esistono …materiali documentarii che attestano il culto di S. Rosalia a Palermo a partire dal 1205… (Cfr. P.Collura, op.cit. pp.57-64).
Troviamo ulteriore conferma di quanto detto nei rilievi di V. Giustolisi (Topografia Storia e Archeologia di Monte Pellegrino, p.24 e ss., C.Doc. e Ric. Sic. Ant. “Paolo Orsi” Pa 1979), che precisa di aver trovato tracce architettoniche di una chiesetta con un antico culto della Madonna e …dell’esistenza nella grotta di un antico culto dell’acqua salutare che si personificava in origine in una ninfa, successivamente interpretata da una divinità ellenica molto simile all’Atena Kronia, da Tanit, da Iside, dalla Madonna e infine (appunto) da S.Rosalia…
Possiamo così affermare che anche se è dal 1625, anno dell’intervento miracoloso della Santa sulla peste e della sua nomina a Patrona della città, che la grotta, luogo del ritrovamento dei suoi resti, iniziò a subire le trasformazioni e abbellimenti che vediamo oggi (in particolare nel 1626), è pur vero che da più di quattro secoli prima esistono attestazioni della presenza del culto della Santa sul Monte Pellegrino.
Il Santuario di Santa Rosalia
Il Santuario di Santa Rosalia, meta del nostro "pellegrinaggio - itinerario di visita" è stato costruito nel luogo in cui, 15 luglio del 1624, nel luogo indicato in sogno da S. Rosala a tale Girolama La Cattuta, si rinvennero delle ossa umane, che nel febbraio del 1625, avendo superato dubbi e perplessità, il Cardinale Giannettino Doria, sentita una commissione di esperti che dichiarò essere appartenuti ad una giovane donna, sancì essere della Vergine Palermitana Rosalia.
Il Santuario, i cui lavori furono iniziati subito dopo il 15 luglio 1625, è posto a 445 m s.l.m. ed è il risultato della trasformazione della preesistente piccola chiesa di origine bizantina avendovi inglobato la grotta dove furono rinvenute le ossa della Santa.
La seicentesca facciata è addossata alla roccia, nel suo ultimo ordine è ricavata una nicchia in cui è stata posta, nella seconda metà del XVII sec. una statua raffifurante Santa Rosalia in marmo di Anonimo Siciliano.
Superato il portale di ingresso si accede ad un vestibolo loggiato che apre allo spazio, a cielo aperto, antistante la sacra grotta. In questo, soprattutto intorno alla statua di S. Rosalia posta subito prima dell'ingresso alla grotta, i palermitani pongono gli ex voto per grazia ricevuta, tra di esse fa spicco una grossa ancora.
Da una sontuosa cancellata si accede alla grotta "carsica" cuore del Santuario.
Meta del pellegrinaggio dei palermitani è la statua, scolpita da Gregorio Tedeschi su commessa del Senato, di S. Rosalia distesa estatica con la Croce in mano. La statua, rivestita da una lamina d'argento dorato, è posta all'interno di una urna marmorea decorata con la tecnica dei marmi mischi, sormontata da un tabernacolo su cui è una statua d'argento a reliquiario in cui è raffigurata S. Rosalia. Tutta la composizione e protetta da un baldacchino in marmo.
Le stanze del tesoro di Santa Rosalia nel Santuario
Al tesoro, inaugurato il 13 luglio del 2018 , si accede attraverso una scalinata preceduta da un atrio di ingresso in cui, a destra, è posto il busto di Pietro Bonanno, sindaco di Palermo dal 1904 al 1905, che fece costruire l’attuale strada carrabile.
Sono adibite a sale del tesoro la sala estiva del Senato di Palermo (sec XVII°), il cui soffitto è decorato con una corona di rose e un bastone, simboli iocnografici di Santa Rosalia, e l’Aquila con sotto la dicitura S.P.Q.P. (Senatus Populusque Panormitanus Urbs) e la sala del forziere, cosidetta perchè tra il XVII ed il XVIII vi erano conservati e custoditi gli oggetti oggi esposti nel tesoro.
Il tesoro è ricco di oggetti d'arte decorativa tra cui preziosi ex voto come la grande Galea d'argento di cm 130 x 100, suppellettili, arredi e paramenti sacri, composizioni floreali in microperline realizzate dalle Suore di Clausura, reliquiari, candelabri d'argento, scene con Santa Rosalia in ceroplastica, mazze per processioni senatorie tra cui quella decorata con il Genio di Palermo e Santa Rosalia che si tengono per mano.
Una descrizione particolareggiata del tesoro la troverete nel sito del Santuario sotto linkato.
Luoghi dell'itinerario e contatti
Santuario di Santa Rosalia sul Monte Pellegrino - Via Pietro Bonanno. Palermo
sito: www.santuariosantarosalia.it - emael: santuariosantarosalia@gmail.com
tel. 091.334373 - fax 091.334375 - Cell. Reggente: 3398706117
Tel (+39) 091 540326 - Fax (+39) 091 6375286
Assistenza all'itinerario
Con prenotazione. Possibilità di personalizzare gli itinerari
- KORAI - Territorio, Sviluppo e Cultura - impresa sociale - via Mariano Stabile, 221 - 90141 - Palermo sito: www.korai.it - tel. : 091.334625 - email: korai@korai.it - korai@pec.it