ROSALIA E' SOGNO LUCE NELLA NOTTE
1623 - 2023 400 ANNI DAL SOGNO DI GERONIMA LA GATTUTA
Lo disse ad una vecchia, chiamata Geronima, la quale vecchia avia ditto che si avia sonnato di trovare il corpo di Santa Rosolea (…)
Dixit che si chiama Geronima La Gattuta, è della terra di ciminna et habitatura di Palermo et di anni 47 incirca et campa conli suoi travaglia (…) Dixit che essa confidente andao nella montagnia di Monte Pellegrino per cumplire un voto perché, avendo stata malata all’Hospitale, una notti che is havia gia oliato la sira per una febbre maligna, vitti ad una monaca vestuta di blanco che attirava li lampi et essa confidente ci domamdò acqua et li parsi che accostao la detta monaca con la mano verso la bocca et si sentio la bocca piena di acqua. E mi dissi la monaca: non dubitare, che si sana: fa voto di andare a Monti Pellegrino. . (…) et avendo andato come detto di sopra, per cumpliere il voto la Pasqua Rosata, mentre dormia mi parse di vedere (…) in ditto loco ci dicìa che si cavava, et videt un monimento come fosse di marmora, con un corpo di morte, come una donna, come fosse vsestita d’arbaxio con la corona in mano, come stesse in atto di fare oratione
ORIGINALE DELLE TESTIMONI DI SANTA ROSALIA
Trascrizione del manoscritto 2 Qq E 89 della Biblioteca Comunale di Palermo
"Ci sveglia dalla peste e ci dice che è possibile sognare"
L'idea progettuale
Il festino di santa Rosalia ha una sorta di preambolo che inizia ancor prima del proliferarsi della peste. La sua genesi è nel sogno. Il sogno di una donna. Nella concezione biblica, il sogno ha tutte le caratteristiche della rivelazione divina, premonitore sempre di fatti ed eventi straordinari. ... leggi tutto l'articolo >>
SABATO 8 LUGLIO
ORE 11.00 conferenza stampa di presentazione del programma del 399° Festino di Santa Rosalia
- Il testo del messaggio dell'Arcivescovo in formato pdf >>
- la preghiera dell'Arcivescovo in formato pdf >>
- Foto galleria (dalla pagina facebook dell'Arcidiocesi di Palermo)
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LUNEDÌ 10 LUGLIO
Ore 11.00 L’Arcivescovo apre le porte di casa sua - Incontro di fraternità con i rappresentanti
delle religioni presso il Palazzo Arcivescovile.
Ore 17.00 Concerto delle campane della Cattedrale.
Ore 17.15 Offerta della cera alla Santuzza con la partecipazione dell’Arcivescovo, del Sindaco, delle Confraternite e dei fedeli. Percorso del corteo: Piazza Pretoria, Quattro Canti, corso Vittorio Emanuele, Cattedrale.
La foto galleria della offerta della cera alla Santuzza
Ore 18.00 S. Messa presieduta da S.E. Mons. Corrado Lorefice Arcivescovo di Palermo. A seguire solenne rito di uscita dell’Urna argentea della Santa dalla Cappella e apertura dell’Anno Giubilare in onore di Santa Rosalia alla presenza del Sindaco. La Cattedrale e il Santuario di Montepellegrino diverranno luoghi cui è annessa l’indulgenza plenaria. Anima la celebrazione il coro della Cattedrale e il coro S. Sebastiano della Polizia Municipale.
La foto galleria della S. Messa presieduta da S.E. Mons. Corrado Lorefice Arcivescovo di Palermo
La foto galleria del solenne rito di uscita dell’Urna argentea della Santa dalla Cappella e apertura dell’Anno Giubilare in onore di Santa Rosalia alla presenza del Sindaco
Ore 21.00 S. Messa presieduta da Mons. Filippo Sarullo a Piazza Monte di Pietà presso la prima edicola votiva dedicata alla Santuzza dopo il miracolo della liberazione dalla peste.
La foto galleria della S. Messa presieduta da Mons. Filippo Sarullo a Piazza Monte di Pietà
La Cattedrale rimane aperta per la venerazione personale delle reliquie di Santa Rosalia sino alle ore 23.00.
MARTEDÌ 11 LUGLIO
Ore 7.30 S. Messa.
Ore 17.30 S. Rosario e Litanie di Santa Rosalia.
Ore 18.00 S. Messa con la partecipazione della comunità parrocchiale Annunciazione del Signore in Palermo, presieduta da Don Cesare Rattoballi.
Ore 21.00 Adorazione Eucaristica in Cattedrale animata dagli Uffici diocesani di pastorale giovanile e vocazionale con la partecipazione dei Gruppi, Movimenti e Associazioni Laicali della Città.
Foto galleria della Adorazione Eucaristica
La Cattedrale rimane aperta per la venerazione personale delle reliquie di Santa Rosalia sino alle ore 23.00.
MERCOLEDÌ 12 LUGLIO
Ore 7.30 S. Messa.
Ore 17.30 S. Rosario e Litanie di Santa Rosalia.
Ore 18.00 S. Messa con la partecipazione delle comunità parrocchiali di S. Stefano di Quisquina e di Bivona. Presiede Don Giuseppe Alotto, Parroco di S. Stefano di Quisquina.
Ore 21.00 Spettacolo Sogno di una notte di mezza Palermo - l’estate di Rosalia. Testo e regia di Claudia Puglisi.
Foto galleria dello spettacolo: "Sogno di una notte di mezza Palermo - l’estate di Rosalia"
La Cattedrale rimane aperta per la venerazione personale delle reliquie di Santa Rosalia sino alle ore 23.00.
GIOVEDÌ 13 LUGLIO
Ore 7.30 S. Messa.
Ore 17.30 S. Rosario e Litanie di Santa Rosalia.
Ore 18.00 S. Messa presieduta da S.E. Mons. Giorgio Demetrio Gallaro, Eparca emerito di Piana degli Albanesi. Esposizione della Tabula Marturanensis.
La Cattedrale rimane aperta per la venerazione personale delle reliquie di Santa Rosalia sino alle ore 23.00.
VENERDÌ 14 LUGLIO
Ore 7.30 S. Messa.
Ore 9.30 Divina Liturgia Ortodossa presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Juraj Stransky, Arcivescovo Ortodosso di Michalovce e Košice (Slovacchia) con la partecipazione delle comunità ortodosse
di Palermo.
Ore 16.30 S. Rosario e Litanie di Santa Rosalia.
Ore 17.00 Concerto delle campane della Cattedrale.
Ore 17.30 S. Messa presieduta da Mons. Filippo Sarullo, Parroco della Cattedrale.
Ore 18.30 Intrattenimento musicale sul sagrato della Cattedrale e giro per le vie del Centro storico a cura della Banda Musicale “A. Marinuzzi” - Città di Palermo dei Maestri Giovanni e Salvatore Bottino.
Ore 19.00 Solenni Vespri Pontifcali presieduti da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Corrado Lorefce, Arcivescovo di Palermo. Partecipano il Sindaco, Prof. Roberto Lagalla, le Autorità, i Capitoli Metropolitano
e Palatino, il Clero e il Seminario Arcivescovile. Anima la Celebrazione il Coro della Cattedrale, diretto dal M° Mauro Visconti.
Ore 21.00 Rosalia è sogno – luce nella notte. Corteo del carro trionfale.
SABATO 15 LUGLIO - SOLENNITÀ DEL RITROVAMENTO DEL CORPO DI S. ROSALIA
Ore 8.00 - 9.30 S. Messe.
Ore 10.30 Intrattenimento musicale sul sagrato della Cattedrale e giro per le vie del Centro storico a cura della Banda Musicale “A. Marinuzzi” - Città di Palermo dei Maestri Giovanni e Salvatore Bottino.
Ore 11.00 Solenne S. Messa Pontifcale presieduta da Sua Em.za Rev.ma il Card. Salvatore De Giorgi, Arcivescovo emerito di Palermo, con la partecipazione dell’Arcivescovo, dei Vescovi di Sicilia, del Sindaco, delle Autorità, dei Capitoli Metropolitano e Palatino, del Clero e del Seminario Arcivescovile. Durante la celebrazione saranno ricordate tre date signifcative del Cardinale ricorrenti in questo anno 2023: 25 anni di appartenenza al Collegio Cardinalizio, 70 anni di Ordinazione Presbiterale e 50 anni di Ordinazione Episcopale. Anima la Celebrazione il Coro della Cattedrale, diretto dal M° Mauro Visconti.
link al testo della omelia di S.E. Rev.ma Cardinale Salvatore De Giorgi >>
Foto galleria della Solenne Messa Pontificale presieduta da S.E. Rev.ma Cardinale Salvatore De Giorgi
Ore 17.00 Concerto delle campane della Cattedrale.
Ore 17.30 S. Messa presieduta dal Ciantro del Capitolo della Cattedrale, Mons. Gino Lo Galbo.
Foto galleria della S. Messa, presieduta da Mons . Gino Lo Galbo, Ciantro del Capitolo della Cattedrale, che precede l'uscita dell' Urna contenente le sacre reliquie di Santa Rosalia
Ore 19.00 Solenne Processione cittadina dell’Urna contenente le sacre reliquie di Santa Rosalia.
Itinerario: corso Vittorio Emanuele, Quattro Canti, (canto dell’inno di ringraziamento Te Deum - Coro della Cattedrale, diretto dal M° Mauro Visconti e affidamento della Città alla Santuzza), piazza Marina (accoglie l’Urna il Coro delle voci bianche del Conservatorio di Musica A. Scarlatti diretto dal M° Antonio Sottile). Messaggio dell’Arcivescovo alla Città. Ritorno della processione per corso Vittorio Emanuele, Quattro Canti, via Maqueda, discesa dei Giovenchi, piazza S. Onofrio, via Panneria, piazza Monte di Pietà (sosta dinanzi alla prima edicola votiva dedicata alla Santuzza), via Judica, via Gioiamia, via M. Bonello e rientro in Cattedrale.
Segue l’Urna dall’uscita sino a piazza Marina il Corpo Bandistico Palermitano del M° Massimo Vella e al ritorno il Complesso Bandistico “Cav. Michele Cascino”.
Ore 23.00 Spettacolo pirotecnico nel sagrato della Cattedrale.
In diretta TGS (canale 12 del digitale terrestre) e in streaming su www.gds.it la S. Messa Pontifcale delle ore 11.00 del 15 luglio.
Foto galleria dell'uscita dalla Cattedrale dell'urna a reliquiario in cui sono custodite le ossa di S. Rosalia
Foto galleria della Solenne Processione lungo il Cassaro e riporto in Cattedrale con l'urna argentea che custodisce il corpo di S. Rosalia
Segno di carità del Festino: e offerte raccolte durante le celebrazioni del Triduo, del 14 e 15 luglio sono destinate alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte.
EVENTI PER IL 399° FESTINO DI SANTA ROSALIA PROMOSSI DALLA PARROCCHIA MARIA SS. ASSUNTA CATTEDRALE, PROGETTO POLICORO ARCIDIOCESI DI PALERMO, PROGETTO ALBERGHERIA E CAPO INSIEME PER LA PROMOZIONE UMANA.
- Itinerario Cattedrale e Museo Diocesano >>
- Itinerario nei luoghi della vita - itinerario arabo normanno >>
- Itinerario per il Monte Pellegrino >>
- Itinerario per i luoghi della devozione >>
- Itinerario le opere d'arte dedicate a S. Rosalia nel centro storico di Palermo >>
- Luoghi e servizi di accoglienza >>
La foto galleria dell'evento
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La realizzazione del roseto intorno alla statua di S. Rosalia al centro del piano della Cattedrale non è una istallazione d'arte. E' un atto devozionale alla nostra Santa Patrona, che ha coinvolto diversi gruppi ecclesiali e privati cittadini e che si realizza quale proposta di un cammino di riflessione e preghiera suggerite dalla stessa vita di S. Rosalia. Di seguito le 8 preghiere, tratte dalla novena a S. Rosalia, suggerite al visitatore - pellegrino:
La foto galleria della inaugurazione e della realizzazione
I quadri in esposizione:
La foto galleria della mostra "Santa Rosalia ci sveglia dalla peste e ci dice che sognare è possibile", dedicata a S. Rosalia ed a quante/i sognano e si impegnano per una Palermo fraterna, giusta e solidale.
Foto galleria dei giochi da strada dedicati a S. Rosalia
PROGRAMMA DEL COMUNE
10 luglio
ore 21,00 in Piazza Mondello - Il Trionfo di Rosalia di Salvo Licata con Salvo Piparo, Auora Quattrocchi, Corrado Fortuna, Ivan Fiore, Gaspare Sanzo, Massimo D'Anna, Daria Bancardi, Emanuela Fai. Eden Sanchez, Toti Basso, Enrico Corli, Duilio Virzi, Lello Analfino, Gianni Nanfa, Daniela Pupella, Sara Cappello, coreografie di Virginia Gambino
11 luglio
ore 21,00 in Piazza Monte di Pietà - Il Trionfo di Rosalia di Salvo Licata con Salvo Piparo, Auora Quattrocchi, Corrado Fortuna, Ivan Fiore, Gaspare Sanzo, Massimo D'Anna, Daria Bancardi, Emanuela Fai. Eden Sanchez, Toti Basso, Enrico Corli, Duilio Virzi, Lello Analfino, Gianni Nanfa, Daniela Pupella, Sara Cappello, coreografie di Virginia Gambino
12 luglio
ore 21,00 in Via Benedettini Ospedale dei Bambini - Il Trionfo di Rosalia di Salvo Licata con Salvo Piparo, Auora Quattrocchi, Corrado Fortuna, Ivan Fiore, Gaspare Sanzo, Massimo D'Anna, Daria Bancardi, Emanuela Fai. Eden Sanchez, Toti Basso, Enrico Corli, Duilio Virzi, Lello Analfino, Gianni Nanfa, Daniela Pupella, Sara Cappello, coreografie di Virginia Gambino
13 luglio
ore 21,00 in Piazza Ruggero Settimo - La Sinfonia per il Festino di Salvo Licata - Musiche di Fabio Correnti eseguite dall' Orchestra Sinfonica Siciliana diretta dallo stesso Fabio Correnti
La foto galleria di alcuni momenti delle prove della kermesse del 14
14 luglio - il corteo
Prima Stazione - Piano del Palazzo - L’incubo
- Il Video Mapping “Al Quasar” a cura di ODD agency, professionisti leader in Italia nelle creazioni multimediali, racconterà attraverso l’utilizzo delle proiezioni sulla facciata la storia di Rosalia
- Intervento coreografico dai balconi del Palazzo
Figuranti, moderni appestati vestiti di nero, appariranno dai balconi del palazzo Reale lasciando cadere altrettanti drappi neri, segnando l’arrivo della peste in città - Narrazione del testo a cura di Salvo Piparo narratore apparirà da un balcone del Palazzo
- un corteo di tamburinai, affidato alla storica famiglia Auccello, con suono mesto precederà il Carro trionfale e si dirigerà verso la Cattedrale.
Testo di Flippo Sapienza e foto galleria della prima stazione, l'incubo
Tempi e luoghi:
- 4 settembre 1170 - Rosalia muore addormentandosi.
- 7 maggio 1624 - arrivo della nave da Tunisi.
Personaggi:
- Padre Adriano da Palermo, Padre dell’ordine degli zoccolanti è un personaggio storico della Palermo di quegli anni; uomo dal temperamento forte, si occupò molto degli appestati. diverse sono le sue testimonianze per i miracoli, che lui stesso ha visto, attribuite a Santa Rosalia. Egli racconta:
Palermo, splendente, cuore del mediterraneo, porta del mondo, spiraglio di cielo, città di uomini,
groviglio di vite. Santi uomini, Peccatori redenti, donne martiri, vergini e madri, contrasti di luce.
Luogo d’incontro, Epifania della creazione,
Eden, giardino, dimora, conoscenza del bene, consapevolezza del male; Tanti sogni, Palermo felice,
Porta felice… In principio era l’acqua, il sole, la terra, la luna.
Il mondo, che era caos, era ordine e cosa buona.
Ma il serpente antico strisciava su sé stesso, ricoperto di polvere,
invidioso della luce, cercava chi divorare.
Così, bene e male, da sempre e per sempre, la notte e il giorno.
Così nacque il tempo e la storia, figlia del susseguirsi dei secoli.
Vi fu una lotta, sul monte, la vergine che era essenza di luce,
fuggì dall’oscurità di sé stessa, per trovare, nel deserto, un riparo.
Così la luna, riflesso del Padre, si eclissò dentro una grotta.
Sepolta nelle viscere della terra, sognava.
In principio era il caos.
Sulla città degli uomini scendono le tenebre.
A metà maggio muoiono in quattrocento, a luglio in mille,
ad agosto in tremila. In quasi un anno in trenta mila.
Il fetore di carne marcia invade i nostri corpi, marci, come i nostri cuori, putridi, come i nostri pensieri, silenziosi,
come la nostra vita.
Ora oscura, Ora inquieta, Ora notturna.
E noi, vaganti, accecati dal male, mendicanti, cerchiamo la carezza del Padre.
Il sole è eclissato, la luna è sparita, le stelle spente.
Ombre macchiano i nostri sogni, il serpente è nella nostra mente.
L’aria è pesante, oppressa da un rumore che è silenzio senza vita.
La vita tramonta aggredita dal mare,
l’acqua soffoca gli ultimi aneliti della ragione.
Incapaci di reagire, supplichiamo alla corte del castigo, con la speranza di soffrire di meno.
E se in principio era l’acqua, ora il serpente aggredisce.
Sale su per porta Felice, lungo il Cassaro, cerca chi divorare.
Dov’è la vita? In questo amaro secolo non canta più nessuno.
È notte, privi di sogni, come privi dei nostri figli sepolti in fosse comuni. La peste è arrivata.
La città è assediata. Il serpente antico ha vinto.
La vita diventa putrida e maleodorante.
Nessuno sfugge al fato, perché quello è il castigo.
I figli del Padre, umidi di sangue, gridano dolore e angoscia;
le bocche arse suppliche d’acqua.
I corpi bruciano per il contagio.
Sembra soltanto un incubo, che ti soffoca la notte, destinato a passare al mattino.
Ma, ogni volta, sono i figli di Dio a passare non la peste.
Sogni aggrediti.
Vita senza vita. Via senza meta.
Dov’è il Sole? Dov’è la Luna? Dove sono i desideri?
Quanta peste da allora…
quanta peste da ora…
quanta peste da oggi…
quanta peste da domani…
Perché peste è ovunque ci sia un uomo offeso, una donna uccisa, un corpo privato della sua dignità, della sua
libertà, della sua consapevolezza, del suo essere…
Seconda stazione - Piano della Cattedrale - Il Sogno
- Grandi immagini pittoriche che richiameranno i simboli della salvezza e dell’iconografia di Rosalia proiettate sul fronte della Cattedrale, accoglieranno l’arrivo del Carro Trionfale. Narrazione a cura dell’attrice Egle Mazzamuto - Narratrice dal sagrato della Cattedrale che racconta il sogno impersonando Geronima la Gattuta.
- Orchestra giovanile e Coro di Voci Bianche del Teatro Massimo Suonerà e intonerà le partiture dirette dal Maestro Michele De Luca.
- Intervento acrobatico su pertiche dal sagrato della Cattedrale a cura di BlueSon Sway Pole , artisti da strada di rilievo internazionale.
- Un Corteo di angeli, che appariranno dai tetti della Cattedrale, si dirigeranno verso il Carro trionfale che verrà illuminato, così come tutto il Cassaro, che verrà acceso con le sue tradizionali luminarie. Il Carro inizierà il suo movimento verso i quattro canti svelando la statua di Santa Rosalia. Sarà preceduto dai tamburinai della famiglia Auccello che accompagneranno con ritmi
Testo di Filippo Sapienza e foto galleria della seconda stazione - Il sogno
Tempi e luoghi:
- 23 0ttobre 1623 - Ospedale grande, Geronima La Gattuta sogna Rosalia.
Personaggi:
- Padre Adriano
- Geronima la Gattuta è un personaggio storico della Palermo di quegli anni; secondo i suoi sogni venne trovato il corpo di Santa Rosalia.
Padre Adriano: In questa tempesta,
tra le baraonde del male, notte oscura, suppliche continue di creature smarrite. Suppliche uguali, in tutte le
lingue, perché una sola è la lingua del dolore. Ma la luna sorge dal sonno. Il sole la riaccende.
Una donna ammalata sogna. O Vergine Madre, di rosa e di giglio, profuma questo maleodorante secolo,
inebria le labbra, aride:
Geronima: Mi chiamo Geronima La Gattuta, d’anni 47, e sono della terra di Ciminna. Avendo stata malata presso
l’opistali, una notti, vitti una monaca vistuta di blanco, c’addumava li lampi, e ci addumannai l’acqua. Detta
monaca con la mano verso la bocca mi diede dell’acqua, e mi disse: Sono Rosalia, non dubitare, che sei sana; fa
voto di andare a Monti Pellegrino. Non andai a sciogliere lu voto. La fevri mi durò da ottobre fino a giugno prossimo
passato. La facci di sta santuzza m’nsunnava notti e ghiornu, era un turmetu, era un giuvamentu. Allora decisi di
sciogliri stu votu, e da , na so grutta mi rissi ri scavari. E a truvammu, era dà, mpitrata na muntagna. Vinni na li me
sogni, mentre eru npreda a li incubi. Vinni na li me incubi pi darimi na carizza. Rusulia, santuzza mia, sta patria avi
na gravi afflizioni. Ascutanni, salvanni, protegginni.
P. Adriano: una donna sogna, una donna promette.
15 luglio, cuore della montagna
Rosalia sorge dalle grida dei suoi fratelli,
Rosalia accarezza nei sogni dei suoi fratelli
Il divino è in noi, come il male che ci perseguita.
per vedere, abbiamo bisogno di credere.
Dobbiamo dargli un volto. Delinearne i contorni.
Siamo uomini, donne, pieni di dubbi.
Fai in modo che possiamo toccarti. Fa in modo che possiamo abbracciarti.
Santa Rosalia, fatta di luce, vestita di carne;
Figura a lungo sperata, si è finalmente ricreata.
P. Adriano: Cogliamo, da oggi, figlie e figli di questa città, la nostra rosa;
Popolo santo, sognare, da oggi, è possibile.
La paura antica della morte, intessuta nella carne, è vinta dal giglio.
Giunto è il tempo che gli uomini riposino,
Giunto è il tempo che le donne rinascano,
Giunto è il tempo che i bambini sognino,
Giunto è il tempo della speranza per ogni tempo.
Cullati dal Padre, accarezzati dalla Vergine.
Seconda stazione - lungo il Cassaro - La città ammalata
- Figuranti con grandi bandiere bianche, simbolo di pace e di rinascita sfileranno lungo il Corteo che avanzando, sarà accompagnato da delle sonorità lungo il Cassaro, attraverso un sistema di amplificazione diffuso, che racconterà con la voce registrata della nota attrice palermitana Stefania Blandeburgo, le testimonianze drammatiche degli appestati.
Testo di Filippo Sapienza e foto galleria della Seconda stazione - La città ammalata
Tempi e luoghi:
- 1624 - 1625 Palermo
Personaggi:
- Gli appestati sono tutti personaggi storici che hanno vissuto sulla loro pelle il dramma della peste e le loro testimonianza - in questo testo riportate - sono custodite presso l’archivio storico comunale.
Mi chiamo Francesco Barone, d’anni 30 e sono carrozziere. Io sono suspetto per rispetto di mia moglie e però sono venuto nel lazzaretto. Stando 50 giorni nel lazzaretto, dopo mi venne una febbre maligna e gagliarda che mi durò. Sparlava, non intendeva e ne udiva, mi spuntarono li bozzi nella parte manca.
Mi chiamo Francesca Sanò, panormitana, maritata e sto alla Gausa nel cortiglio nuovo. Avendo una febbre maligna, fui portata nel lazzaretto, havendo due enormi bozzi nigri sulla coscie e non mi poteva quietare, non conosceva, ne vedeva, perse la parola, fui abbandonata dalli medici Gabriele Gravina et il Todisco, e stava per rendere l’anima a Dio.
Mi chiamo Frà Vincenzo Caduni dell’ordine della Santissima Trinità e sono panormitano e laico, d’anni 20. Io essendo in palermo, havea un nipote, figliuolo di mia sorella Margarita, che havea un bozzo grande con febbre maligna, con carica in testa e stava molto male. Fu portato allu lazzaretto di Santa lucia e fu assistito dalli medici.
Mi chiamo Fra Alfio Maraccia dell’Ordine di Benfratelli, d’anni 22. Mi ritrovo nel lazzaretto atteso che il mio superiore mi ci ha mandato per servire l’infetti per amor di Dio. Mentre serviva gli ammalati, mi nacque un bozzo nella coscia sinistra et una pabola nell’istesso genocchio, et era piccola et il bozzo era grande quanto una guastella di quattro grana di pani; havea una febre grande che sparlava, non poteva mangiare et era quasi spedito, fui abbandonato dal medico chirurgico Mario Rizzo.
Mi chiamo Joseffa Lanza, nella città di Piazza, sono d’eta 16 e mi esercito a filare. Mentre curavo mia sorella, mi venne una fevre maligna. Fui portata allo lazzaretto di Santa Lucia. Non mi poteva quietare mi sentivo più morta che viva, stava per rendere l’anima a Dio. Mi spuntarono 5 bozzi nella spalla manca, li medici aprivavo li bozzi e svenni per lo dolore.
Mi chiamo Catarina la Sammorcata, sono della terra di Conigliuni e sto in Palermo alli Potigarelli. Tengo 36 anni e mi esercito nell’ordinatura della seta. Mi retrovai nel lazzaretto, havendo un bozzo grande quanto un pugno. Il medico Giorgio il Todisco ci poveva nel bozzo i mecci, gridando e strillando e non sapeva dove era. Avea un altro bozzo grande quanto un arancio, nella coscia manca. Stava per rendere l’anima a Dio.
Mi chiamo Joseffo Tonico, e stava a santi Cosmo e Damiano. Io ho 15 anni et faccio lo fornaio. Mi retrovai nel lazzaretto, avendo un bozzo quanto uno ovo sotto lo braccio manco e stette a non mangiare per tre giorni continui mi fecero pigliare li deputati e mi posero nel cocchio e fu portato nel Borgo, nel lazzaretto et ivi stava molto male, non mangiando ne bivendo. Il medico Antonio Caprera, mi fece uscire la lingua e mi fece dare li sacramenti e mi abbandonò dicendo che era già morto.
Terza Stazione - Piazza Vigliena - La luce sognata
- Il Carro all’arrivo del teatro del Sole, si fermerà in attesa dell’intervento acrobatico al centro di piazza Vigliena a cura dei Sonics.
- Apparizione dal balcone dell’attrice Rori Quattrocchi che omaggerà la Santuzza leggendo un testo di Franco Scaldati, che verrà ricordato a dieci anni dalla sua scomparsa.
- Lo show aereo, ideato in esclusiva appositamente per l’Evento, irrompe al centro della piazza con una nuova macchina scenica costruita a più livelli; uno spettacolo aereo che omaggerà Santa Rosalia. Uno spettacolo dinamico, in cui i 9 performer, prima lontani, poi vicini, creeranno coreografie corali supportati da effetti di luci ed effetti scenici che culmineranno in un tripudio di colori.
- Il Sindaco salirà sul Carro per il tradizionale saluto alla Città “Viva Palermo e Viva Santa Rosalia”.
Sarà prevista l’illuminazione artistica delle 4 facciate dei Canti a cura del light designer Emanuele Noto.
Testo di Filippo Sapienza e foto galleria della terza stazione - La luce sognata
Tempi e luoghi:
- 9 giugno 1625 la prima processione - Palermo
Personaggi:
- una voce femminile eleva un'ode alla Santa
Odore della Rosa, candore del giglio;
Rubino della corona imperiale,
Gemma del Pantocratore, Colomba pura,
preziosa e nascosta, Diamante splendente
tra le rocce.
Fresca rosa del giardino di Dio.
Amatissima concittadina nostra,
L’immagine tua avanza come tempesta di luce
Icona che riflette la Grazia
Quanti secoli hai atteso prima di rinascere nelle tue ossa,
Prima di rivivere tra la tua gente.
Figlia del nostro dolore e madre delle nostre suppliche.
Noi Palermitani quella pietra abbiamo spaccato,
Quella roccia abbiamo frantumato.
Riversati come olio sulle nostre ferite,
Sii il balsamo che ci accarezza,
Sii tu la cura,
Tu la protezione.
Acqua della misericordia,
Acqua della purificazione,
Acqua della vita,
Rosalia, casta, limpida, freschezza della città.
Terza Stazione - Lungo il Cassaro basso - La Città miracolata
- Superati i 4 Canti il corteo proseguirà lungo il Cassaro e questa volta attraverso una diffusione sonora si ascolteranno le testimonianze dei miracolati.
Testo di Filippo Sapienza e foto galleria della terza Stazione - La Città miracolata
Tempi e luoghi:
- dopo il 9 giugno 1625 Palermo
Personaggi:
- I miracolati sono tutti personaggi storici che hanno vissuto sulla loro pelle il dramma della peste e si sono salvati, le loro testimonianza - in questo testo riportate - sono custodite presso l’archivio storico comunale.
Mi chiamo Beneditto lo Gattuto, e teni moglie, la quale si chiama Geronima la Gattuta et ci have andato, in detta grutta di Monti Pellegrino, insieme con Vito Amodeo et sua moglie che era inferma, et havendo bivuto dell’acqua che distilla in detta grutta disse che si sentìo sana!
Mi chiamo Verginea Valente, d’anni 20. Essendo inferma con febbre pestilenziale, presi con gran divotione certa acqua della gloriosa Santa Rosolea e la matina mi retrovai sana et libera tanto della febbre come di bozzi!
Mi chiamo Vincenza Bongiorno, e stava alla vanella di Marotta. Essendo inferma con febbre maligna per 8 giorni con piticchi rossi, sparlava, perse la parola e li sensi abbandonata dalli medici Mario Rizzo e Giogie Todisco, pigliando certa acqua di Santa Rosolea co divotione, fui libera dalla febbre, dalli piticchi e li bozzi si aprrono e fui sana d’ogni cosa.
Mi chiamo Bartolomeo Papa, d’anni 22. Havendo sei bozzi nelle coscie e due sotto lo braccio, stava con febre gagliarda e non sapeva che fare. Presi con gran divotione certa acqua di Santa Rosolea per bocca e con un puoco di cottone la posi per ogni parte che havea li bozzi. Il giorno sequente spirero li bozzi e mi lassao la febre!
Mi chiamo Francisca dell’arco, d’anni 31. Havendo una febre maligna e sei paboli grandi, una nelle reni, una nella coscia, una nella ventre, una nella parte dello cuore, una nella spalla manca et una nella rene, tutti negri e avvelenati. Pigliando un puoco d’acqua di Santa Rosolea mi cessò la febre e mi sanarono li piaghe in breve tempo e stetti bene e sano. Mi apparve santa rosalia vestita di monica che mi fece dormire nelle sue ginocchia. Chista fu grazia particulari di santa Rosolea.
Mi chiamo Iacopo Ramundo, d’anni 36. Io era carcerato nella Vicaria e fui condannato a servire li infetti. Havendo due bozzi quanti una noce nelle coscie con febre gagliarda, pigliando certa acqua di santa Rosolea ricevei la gratia e fui sano e libero!
Mi chiamo Iosseffo Tonico, d’anni 15. Havea un bozzo quanto un ovo sotto il bracchio manco. Al lazzaretto mi fu data certa acqua di Santa Rosolea, et subito che la prese revenne e mi cessò la febbre e stette libero d’ogni infermità, tanto del bozzo come della febbre maligna
Quarta Stazione - Porta Felice I nostri sognatori: Fratel Biagio e Don Pino
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- Proiezione di grandi immagini sulle facciate della Porta Felice riprodurranno le figure di Fratel Biagio e di Don Pino per celebrare, attraverso ritmi festosi, la Città in festa.
- La “Cantoria” del Teatro Massimo, sulle scale delle Mura delle Cattive, intonerà musiche di gioia.
- Effetto scenico, Incendio al Magnesio Bianco al passaggio del Carro sotto i bastioni di Porta Felice.
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Foto galleria della quarta stazione - Porta Felice I nostri sognatori: Fratel Biagio e Don Pino
Ultima Stazione - Palchetto della Musica
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- Da Porta Felice al Palchetto della Musica si celebrerà la città gioiosa; sarà il momento finale del Corteo trionfale che nella sua chiave popolare concluderà il lungo percorso affidando alla più antica Banda musicale regionale, la Banda di Ciminna, eseguirà l’inno tradizionale alla Santuzza.
- I fuochi di Gioia per una Palermo liberata
- Concluso lo spettacolo che ha seguito la drammaturgia della Santuzza, partiranno i tradizionali fuochi d’artificio per una durata prevista di 30 minuti; i fuochi accompagnati da una specifica partitura musicale, attraverso un sistema di diffusione sonoro lungo il Foro italico, saranno a cura dei noti artisti pirotecnici di La Rosa Fireworks .